Perché parliamo di riscaldamento “globale antropico”?

Pubblicato il 04 agosto 2022

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« Non è colpa mia » : Il forte aumento di gas a effetto serra è dovuto alle attività umane.

Nei grafici qui sotto si può osservare una grande crescita dei gas a effetto serra (anidride carbonica, metano, e diossido di azoto). I grafici ci mostrano:



Concentriamoci sulla CO2. Nello schema seguente possiamo osservare il periodo 1750-2020:


Come si può notare, prima del 1850 queste emissioni sono quasi inesistenti e stabili, inferiori a 1 gigatone di CO2. A partire dal 1850, le emissioni cominciano a aumentare sempre più rapidamente fino a raggiungere circa 15 gigatone di CO2 emesse nel 1950, e più di 30 gigatone di CO2 al giorno d’oggi.

Si osserva che la curva non è nulla prima del 1850, ma relativamente stabile, confermando la presenza di CO2 nell’atmosfera che ricopriva il suo ruolo naturale di gas a effetto serra prima dell’era industriale.

D’altra parte, si osserva anche una netta correlazione tra la curva delle emissioni dirette di CO2 e la concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Queste curve mostrano quindi che l’alterazione della concentrazione di gas e il conseguente incremento dell’effetto serra è cominciato a partire dal 1850.

Questa data coincide con lo sviluppo di due fenomeni:


Primo fenomeno: l’inizio della crescita economica

Difficile da immaginare al giorno d’oggi, ma il PIL non è sempre stato in costante aumento! La ricchezza delle nazioni è stata stagnante per secoli, e con essa il tenore di vita. Nel XIX secolo, l’ingegnere James Watt scopre la macchina a vapore alimentata dal carbone, dando vita alla prima Rivoluzione industriale. Si costruiscono i primi treni e macchine industriali che permettono di abbassare ampiamente i costi di produzione. A partire dal 1850, certi paesi europei vivono una crescita economica fenomenale. Ciò porta anche a un miglioramente del tenore di vita nei paesi europei più industrializzati. La curva del PIL pro capite è spesso descritta come una mazza da hockey.


Secondo fenomeno: la crescita demografica.

Il miglioramento delle condizioni di vita, legato alla crescita economica, ha portato

a un’importante crescita demografica. Siamo passati da 1,2 miliardi di esseri umani sul Pianeta nel 1850, a 7,7 miliardi nel 2019.


In parallelo a questa crescita, le successive rivoluzioni industriali (vapore, elettricità…) hanno avuto luogo, trasformando sempre più risorse naturali in energia o materiali.

Mentre osserviamo l’evoluzione del numero di abitanti nel mondo e la crescita del PIL pro capite, è facile capire come questi fenomeni di crescita, abbinati alla demografia, abbiano ampiamente stravolto il livello di consumo energetico sul Pianeta.

Poniamo la nostra attenzione sul rapporto tra energia e emissioni di gas a effetto serra.

Al giorno d’oggi, l’80% dell’energia mondiale proviene da quelli che chiamiamo i combustibili fossili o idrocarburi. In parole semplici, petrolio, gas e carbone.

Questi idrocarburi sono detti “fossili” perchè provengono dalla fossilizzazione di organismi viventi (alghe, plancton, o vegetali continentali) che hanno vissuto sul nostro Pianeta un bel po’ di anni fa! Si parla di ere geologiche, quindi di milioni di anni. Questi organismi si sono sedimentati e incastrati in rocce o cave minerali. E’ evidente quindi come mai queste risorse siano dette “non rinnovabili” o “limitate”, dato che ci hanno messo più tempo di tutta l’intera storia dell’umanità per crearsi!
Impossibile quindi dire che tra qualche anno avremmo nuovo petrolio o carbone naturale in quantità uguali a quelle che usiamo oggi.

Inoltre, questi idrocarburi sono detti “combustibili” perché bruciando emettono energia…e anidride carbonica! Questi organismi viventi fossilizzati contengono del carbonio che, a contatto con l’ossigeno, brucia formando CO2.

Al giorno d’oggi l’energia prodotta dai combustibili fossili fa parte della nostra vita quotidiana, ed è così in tutto il mondo. Questi combustibili fossili sono raffinati o sottoposti ad altri trattamenti per ricavarne prodotti che forniscono il riscaldamento domestico o industriale. Possono anche essere trasformati in energia meccanica o elettricità grazie a dei convertitori, motori o centrali elettriche.

Il petrolio è la fonte di energia più utilizzata al mondo. Rappresenta la base di un terzo di tutta l’energia utilizzata. Serve da carburante per le auto, da combustibile, e da materia prima per le industrie chimiche e la produzione di plastica.

Nonostante la cattiva pubblicità, il carbone rimane una delle energie più utilizzate (rappresentando la base del 27% di tutta l’energia consumata). Se prima veniva utilizzato come carburante per i treni e le macchine a vapore, al giorno d’oggi viene usato principalmente per il riscaldamento e la produzione di elettricità. Serve anche in molte industrie come la metallurgica o l’industria plastica.

Non troppo lontano dal carbone, il gas naturale è alla base del 22,2% di tutta l’energia consumata. Serve principalmente per uso domestico, ma anche a livello industriale e per la produzione di energia.

E così gran parte dell’energia che consumiamo è ancora ampiamente legata ai combustibili fossili e, di conseguenza, emette anidride carbonica. Anche se ne parla da una trentina d’anni, le energie rinnovabili come la solare o l’eolica, queste sono tutt’oggi ancora lasciate in disparte.


Un riscaldamento “antropico”

Le energie fossili rilasciano una gran quantità di CO2 e altri gas serra. L’insieme di queste emissioni costituisce il contributo “antropico” (di origine umana) all aumento della quantità di gas serra nell’atmosfera.

Gli scienziati hanno analizzato il contributo antropico al riscaldamento globale in rapporto all’insieme di emissioni di gas serra.

Grazie a questo schema possiamo osservare alcuni elementi:

Molti studi riconosciuti dal Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) confermano che questo dato è indiscutibile. Il rapporto tra attività umana e riscaldamento globale è un dato di fatto provato scientificamente.

Nel loro quinto rapporto di valutazione, gli esperti del IPPC sono stati molto chiari su questo tema: “L’influenza dell’uomo sul sistema climatico è inconfutabilmente stabilito e, al giorno d’oggi, le emissioni antropiche di gas a effetto serra sono più elevate che mai”